Francesco Lauretta

NOVECENTO

Per ridefinirmi ho dovuto ingravidare tutti i volti trascorsi allo sgurado, volti seguiti ovunque, sui tram, per strada di corsa in auto, sulle pagine dei giornali, riviste, sullo schermo TV al cinema, durante la storia, ridefinire la malattia una condizione di individuo disperso nel mondo mi ha condotto là dove sono venuto, in isola, un’isola, un ricamo folle un fermento un impasto di cranii, di memorie sepolte, in un tempo scomodo la perdita del bianco.